Ogni notte, 640 milioni di bambini nei paesi in via di sviluppo vanno a dormire senza un tetto sicuro sulla testa. Quattrocento milioni non hanno accesso all’acqua potabile; un miliardo di bambini vive nella povertà; quindici milioni sono orfani dell’Aids, e 11 milioni di piccoli ogni anno non raggiungono i cinque anni d’età.

NAZIONI UNITE, 22 febbraio 2005 (IPS) Quote

Un ambulatorio per i bambini di suor Marisa

Il progetto è iniziato nel gennaio 2006, con l’obiettivo principale da parte dell’Associazione Luisa Monti, di raccogliere  fondi sufficienti per la costruzione di un ambulatorio medico/pediatrico in una zona poverissima di Manila,  nelle Filippine,  e  precisamente nell’isola di Luzon,  si è concluso a luglio 2009 (per un totale di spesa di EURO 45.000)  con la realizzazione dell’ambulatorio   accanto ad una casa di accoglienza per “bambini di strada”.

La casa di accoglienza è gestita dalle suore dell’Immacolata Concezione, e si occupano del recupero, studio e reinserimento sociale dei bambini che accolgono, che di solito sono bambini abbandonati e spesso vittime di abusi. Attualmente sono accolti circa 17 tra bambine e ragazze e vengono alloggiati all’interno della casa dove vivono , studiano e conducono una vita dignitosa seguiti e supportati dall’amorevole affetto delle suore. Le difficoltà che le suore devono affrontare vanno dalle più banali : quali  approvvigionarsi  di  cibo

(problema di non poco conto in una zona così povera), sino al far fronte ai più o meno banali problemi di salute che possono insorgere e che diventano emergenza quando qualsiasi prestazione medica è a pagamento e quando spesso una compressa può costare quanto una giornata di lavoro. In questa realtà piccoli problemi di salute possono facilmente trasformarsi in catastrofi sanitarie.

L’associazione Luisa Monti ha costruito un piccolo ambulatorio medico a ridosso della casa di accoglienza e di iniziare un programma di assistenza sanitaria con il quartiere di Banay – Banay, prestando assistenza sanitaria di base ai bambini ospiti della casa e ai bambini del quartiere.

L’associazione ha preso contatto e richiesto la collaborazione delle autorità civili e sanitarie locali, ricevendo le garanzie della più ampia collaborazione, e può inserirsi in un piano di ampio raggio che può comprendere anche forme di collaborazione internazionale come ad esempio compagne di vaccinazioni .

Il progetto ha previsto una serie di missioni da parte del personale sanitario dell’associazione (due interventi l’anno di circa 10 giorni ciascuna) con lo scopo di organizzare l’ambulatorio, istruire il personale che lavorerà a tempo pieno nell’ambulatorio (una suora si è  diplomata nel 2006 come infermiera professionale e presta la sua opera nell’ambulatorio), iniziare una prima attività medica , valutare le priorità di intervento e mantenere i contatti con le autorità civili e sanitarie locali per valutare la possibilità di una attiva collaborazione.

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